sirat
Durata: 114 min
Genere: Thriller, Dramma
Lingua: VO/Italiano
Regia: Oliver Laxe
Con: Sergi López, Bruno Núñez, Stefania Gadda, Joshua Liam Henderson, Richard Bellamy, Tonin Janvier, Jade Oukid, Ahmed Abbou, Abd...
Critica Il film Sirat, presentato in concorso al Festival di Cannes 2025, parla della rottura interiore necessaria per cambiare, in un’epoca in cui la società è anestetizzata e rifiuta il confronto con il dolore e la morte. Sirat interroga lo spettatore: siamo davvero pronti a cambiare? Siamo in grado di uscire dal torpore? È un film che attraversa la morte per arrivare alla vita, come in un rito iniziatico contemporaneo. La rave culture, spesso associata all’eccesso e alla fuga, diventa qui un contesto di verità e fragilità, dove le ferite si mostrano senza vergogna. I protagonisti, inizialmente chiusi nel proprio dolore, costruiscono legami silenziosi e profondi: una comunione di feriti, come la definisce il regista. Oliver Laxe firma con Sirat il suo film più radicale e, allo stesso tempo, il più accessibile. Unisce la forza sensoriale del cinema d'autore alla potenza visiva e narrativa del cinema d'avventura. Girato in 16mm tra paesaggi estremi, il film si dissolve progressivamente in un’esperienza quasi mistica, dove immagine e suono si fondono fino a diventare materia viva. Fondamentale la collaborazione con David Letellier (Kangding Ray) per la colonna sonora: un viaggio sonoro che parte dal techno crudo e mentale per arrivare a sonorità ambient, fino al punto in cui la musica si disintegra e diventa pura vibrazione. Il paesaggio stesso - il deserto, il vento, il silenzio - si fa musica. Nel cast, accanto al veterano Sergi López, troviamo attori non professionisti, scelti per la loro vulnerabilità autentica. Laxe ha voluto una recitazione spogliata, essenziale, capace di toccare corde profonde. FilmTV
114 min
Genere: Thriller, Dramma
Lingua: VO/Italiano
Regia: Oliver Laxe
Con: Sergi López, Bruno Núñez, Stefania Gadda, Joshua Liam Henderson, Richard Bell...
Critica Il film Sirat, presentato in concorso al Festival di Cannes 2025, parla della rottura interiore necessaria per cambiare, in un’epoca in cui la società è anestetizzata e rifiuta il confronto con il dolore e la morte. Sirat interroga lo spettatore: siamo davvero pronti a cambiare? Siamo in grado di uscire dal torpore? È un film che attraversa la morte per arrivare alla vita, come in un rito iniziatico contemporaneo. La rave culture, spesso associata all’eccesso e alla fuga, diventa qui un contesto di verità e fragilità, dove le ferite si mostrano senza vergogna. I protagonisti, inizialmente chiusi nel proprio dolore, costruiscono legami silenziosi e profondi: una comunione di feriti, come la definisce il regista. Oliver Laxe firma con Sirat il suo film più radicale e, allo stesso tempo, il più accessibile. Unisce la forza sensoriale del cinema d'autore alla potenza visiva e narrativa del cinema d'avventura. Girato in 16mm tra paesaggi estremi, il film si dissolve progressivamente in un’esperienza quasi mistica, dove immagine e suono si fondono fino a diventare materia viva. Fondamentale la collaborazione con David Letellier (Kangding Ray) per la colonna sonora: un viaggio sonoro che parte dal techno crudo e mentale per arrivare a sonorità ambient, fino al punto in cui la musica si disintegra e diventa pura vibrazione. Il paesaggio stesso - il deserto, il vento, il silenzio - si fa musica. Nel cast, accanto al veterano Sergi López, troviamo attori non professionisti, scelti per la loro vulnerabilità autentica. Laxe ha voluto una recitazione spogliata, essenziale, capace di toccare corde profonde. FilmTV